La leggenda di Aretusa e Alfeo, un'amore eterno







L’antica leggenda di Aretusa e Alfeo aleggia sull’isola di Ortigia, a Siracusa, e circonda di un alone di mistero e romanticismo uno dei monumenti più belli della città siciliana, la Fonte Aretusa.



La Fonte Aretusa di Ortigia: acqua dolce a pochi passi dal mare

E’ senza dubbio uno dei luoghi più belli e amati di Siracusa, ma non tutti sanno che la Fonte Aretusa, situata sull’isola di Ortigia, nasconde misteri e leggende.
Per chi conoscesse poco la città di Siracusa, spieghiamo che la parte più antica della città siciliana è ospitata da un isolotto (collegato alla terraferma e facilmente raggiungibile) chiamato Ortigia
Proprio ad Ortigia giunge per via sotterranea un flusso di acqua dolce che emerge in superficie e sgorga in corrispondenza della Fonte Aretusa, ad appena qualche metro dall’acqua salata del mare. Si tratta di una sorgente proveniente dalla falda freatica iblea, la medesima che alimenta anche il Fiume Ciane.
La Fonte Aretusa è facilmente riconoscibile per la presenza di un laghetto di forma semicircolare, abitato da simpatiche anatre e pesci. Non è un caso se la Fonte Aretusa viene chiamata dagli abitanti di Siracusa a funtana re papiri“, cioè la “fontana delle papere“.




A citare questa fonte di straordinaria bellezza, ricchissima di vita, furono nei secoli numerosi scrittori e poeti.
Cicerone nelle sue "Verrine" ne parlava come di “una fonte incredibilmente grande, brulicante di pesci e così situata che le onde del mare la sommergerebbero se non fosse protetta da un massiccio muro di pietra”.
Hanno menzionato questa sorgente anche autori classici come Virgilio, Ovidio, Pindaro, e, in tempi più recenti, personalità letterarie del calibro di John Milton, André Gide e Gabriele D’Annunzio.
Tutt’intorno al laghetto spuntano rigogliosi e verdissimi papiri, che rendono la fonte un vero spettacolo per gli occhi.



La leggenda di Aretusa e Alfeo

“Giace della Sicania al golfo avanti
un’isoletta che a Plemmirio ondoso
è posta incontro, e dagli antichi è detta
per nome Ortigia. A quest’isola è fama,
che per vie sotto il mare il greco Alfeo
vien, da Doride intatto, infin d’Arcadia
per bocca d’Aretusa a mescolarsi
con l’onde di Sicilia.”
(Virgilio, Eneide, libro III)

Il mito più famoso collegato alla Fonte Aretusa di Ortigia è quello che vede protagonista la ninfa Aretusa.
La leggenda racconta la storia della bella Aretusa, una delle ninfe al seguito della Dea Artemide (Diana). La ninfa, durante una battuta di caccia, si era allontanata dal gruppo che accompagnava e, trovatasi di fronte un fiume limpidissimo, decise di togliersi le vesti e fare un bagno, per rinfrescarsi dalla calura di quel giorno.
Non appena Aretusa si immerse nuda nel fiume, l’acqua intorno a lei iniziò a ribollire e a vorticare. La fanciulla, spaventata, prese a dimenarsi e cercò invano di raggiungere la riva, per fuggire.
Il Fiume Alfeo, vedendo Aretusa così giovane, sensuale e aggraziata, se ne era innamorato e non voleva che lei andasse via.
Ammaliato dalla bellezza di Aretusa, il Fiume Alfeo apparve in forma umana alla ninfa: si trasformò in un ragazzo biondo, muscoloso, avvenente. Ciononostante la ninfa Aretusa, ancora terrorizzata e sconvolta per l’accaduto, cercò di scappare, manifestando ad Alfeo di non ricambiare il suo sentimento.
Ormai quasi priva di forze e impaurita, Aretusa invocò l’aiuto della Dea Artemide che, per salvarla dalla presa di Alfeo, la avvolse in una nuvola e iniziò a soffiare forte, in direzione della Sicilia.
Arrivata proprio sopra Ortigia, la nuvola, goccia a goccia, fece cadere Aretusa a terra: in questo luogo si formò una fonte di acqua dolce.
Alfeo, dopo aver perso l’amore della sua vita, non riusciva a rassegnarsi e tutti i giorni implorava gli Dei di mettere fine alla sua pena. Il suo sentimento era forte e reale, tanto da convincere gli Dei ad aiutarlo.
Alfeo chiese aiuto al padre Oceano che aprì le acque del Mar Ionio e fece scorrere il Fiume Alfeo fino a raggiungere la Sicilia. Aretusa, ormai trasformatasi in fonte d’acqua, finalmente si convinse della sincerità di Alfeo e accettò il suo corteggiamento.




Artemide, per suggellare l’amore di Aretusa e Alfeo, scavò una caverna sotto la fonte, in modo da unire le acque della Fonte Aretusa e del Fiume Alfeo, e lasciarle scorrere per sempre insieme.

La leggenda di Aretusa e Alfeo ha alimentato la credenza popolare che le acque della Fonte Aretusa di Ortigia abbiano il potere di donare gioia, amore e fecondità alle giovani coppie che le toccano.

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